Con Egocentrica Simona racconta gli umori dell’uomo, sottolineandone i meccanismi e i bisogni che li rendono simili, in un periodo in cui sembra difficile accettare qualsiasi diversità.
Racconta la lussuria, quella che nasce da un bisogno di amore o da un’insicurezza di fondo. Parla delle passioni che l’uomo si porta dentro, chiedendosi quanto sia giusto seguirle a discapito dell’amore di persone con le quali non si possono condividere.
Grida la rabbia, quella inspiegabile e fastidiosa che accumuliamo e che esplode nelle giornate “sbagliate”. Narra l’amicizia e piange il dolore che può nascere da un lutto e dal dispiacere delle cose taciute troppo a lungo.
Infine, affronta il tema dell’innamoramento, la parte apparentemente più bella e spensierata di quel misterioso sentimento che è l’amore.
A proposito di amore, Simona afferma: “Per parlare d’amore ci vuole un disco intero…ed è stato già fatto in tutti i modi. E poi, in tutta sincerità, ancora non ci capisco molto”.
Come un vinile: il lato A e il lato B di Egocentrica
Il “lato A” contiene sei brani inediti e una cover di una cantautrice francese moderna molto particolare, Camille. Questo disco nasce dall’attenta osservazione del mondo e della gente; in altre parole si tratta di un riassunto degli anni passati a girare come una trottola per inseguire la realizzazione del suo sogno.
Il “lato B“, invece, contiene alcuni brani registrati durante un concerto a Montreal, in occasione di una tournée canadese in cui Simona è stata accompagnata da un trio di grandi musicisti: Raffaele Pallozzi al piano, Fabio Colella alla batteria e Fabrizio Pierleoni al contrabbasso.
I brani (cover) sono un vero e proprio inno alla vita.
“Sono le canzoni che avrei voluto scrivere io, riarrangiate in una chiave molto personale…direi quasi Egocentrica.”
Collaborazioni artistiche
Nel brano sanremese, Egocentrica , Simona ha l’onore di ospitare il noto trombettista Fabrizio Bosso, e in Memorie duetta con il grande sassofonista Stefano Di Battista.
Un’altra partecipazione importante nel disco è quella di Giò Di Tonno, con il quale ha scritto Nell’Aria, un brano che forse si distacca dagli altri per genere e sonorità e che emoziona ad ogni ascolto.
Al di là di Nell’aria e Il mondo da un puntino, che sono brani pop, il disco è vestito di contaminazioni che vanno dallo swing alla bossa, dalla musica cantautorale al funky. I brani sono comunque accomunati da melodie bizzarre, dalla metrica particolare e variegata.