Tempo da consumare

Petali

INTRODUZIONE

Tempo da consumare è un brano sulla definizione del “sé” per negazione, sulla meravigliosa complessità dell’essere umano.

Se è vero che ognuno di noi è la somma delle esperienze vissute, è altrettanto vero, di rimando, che siamo anche l’insieme delle esperienze mancate: le occasioni che non abbiamo afferrato, i ricordi che sembrano svaniti tra le pieghe della memoria, gli amori non colti, le persone mai incontrate; siamo anche tutto quello che non abbiamo vissuto, dal momento che per ogni strada scelta ce n’è un’altra che non abbiamo percorso e che ci definisce.

TESTO

I ricordi che ho dimenticato
sono pagine senza parole
e questo attimo che è appena andato
senza fare rumore
ssshh

Le promesse che non ho difeso
sono ombre dietro la mia porta
un congedo che si paga a peso
cosa importa oramai

Tutto il tempo da consumare
e tenere il passo in controvento
e sospese dietro il vetro
le occasioni che ho lasciato indietro
sono ciechi voli di falena

La tua fronte in bilico su un cuore
che conosci appena
ferma sulla riva dei tuoi occhi
quando il primo sole ti risveglia
ho provato a ripescarmi i sogni
a che serve oramai

Tutto il tempo da consumare
e tenere il passo in controvento
e sospese dietro il vetro
le occasioni che ho lasciato indietro
sono passi perduti per ritrovarti
e silenzi sorpresi nell’ascoltarti
(nell’ascoltarti)
per le lacrime perse
in un temporale

Ora
Tutto il tempo da consumare
e tenere il passo in controvento
e sospese dietro il vetro
le occasioni che ho lasciato indietro

Tutto il tempo da consumare
e tenere il passo in controvento
ssshh

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